6 modi per riconoscere l’oro vero

Riconoscere l’oro vero è possibile ricorrendo a test e prove da fare comodamente a casa. Tuttavia, una premessa è comunque d’obbligo: solo un professionista può sciogliere ogni dubbio e stabilire con assoluta certezza se un oggetto è o meno di oro puro, quindi se può avere un valore significativo e rappresentare un’interessante forma d’investimento. Vediamo ora quali sono i 6 modi più comuni per riconoscere l’oro.

1. Esame visivo per valutare la purezza dell’oro

Per valutare la purezza dell’oro e per scoprire se un oggetto è solo oro placcato o addirittura contraffatto, il primo test da effettuare è quello visivo. Si usa una lente d’ingrandimento con cui si esamina attentamente il pezzo per controllare, innanzitutto, se c’è la presenza del famoso punzone, il segno che ne indica la purezza e il numero di carati. L’assenza del simbolo di autenticità può essere una prova della falsità dell’oggetto.

Tuttavia, se si tratta di un vecchio gioiello, è possibile anche che il punzone sia sbiadito nel tempo. Al contrario, è bene sottolineare che alcuni falsari riescono a riprodurre perfettamente i simboli che dovrebbero attestare la purezza dell’oro. 

L’esame visivo deve, quindi, andare oltre. Va osservato anche lo stato dei bordi, dei lati e degli angoli, infine il colore. A volte, infatti, lo scolorimento imputabile all’usura può rivelare un metallo diverso dall’oro. E se ci sono tracce di ruggine, non ci sono più dubbi: il pezzo esaminato non è assolutamente d’oro.

2. Mordere l’oro: morbido o duro?

L’oro è un metallo relativamente morbido che, quando è veramente puro, si segna abbastanza facilmente. Per verificare se si tratta davvero di un vero pezzo d’oro, il test del morso è l’ideale: basta una una leggera pressione con i denti e, se dopo aver morso il gioiello, si notano delle piccole tracce, allora si può essere certi (o quasi!) che si tratti di oro.

Questo test non è del tutto infallibile, poiché ci sono gioielli che ricevono un bagno d’oro superficiale e che, per questo, si segnano pur non essendo di oro puro. Il test del morso è comunque utilissimo perché, a prescindere dalla purezza assoluta del materiale, esclude che si tratti di altro. Le leghe che assomigliano all’oro sono, infatti, molto più dure ed è estremamente difficile imprimere un segno con i denti su un oggetto contraffatto.

3. L’oro è magnetico? Prova con una calamita!

Tra i test utili per riconoscere l’oro vero da quello falso, ma che non garantiscono la certezza assoluta del responso, c’è quello della calamita. L’oro è un materiale con caratteristiche molto speciali, incluso il diamagnetismo. A differenza di molti altri metalli, l’oro non reagisce ai campi magnetici. Pertanto, se ci si avvicina all’oggetto in questione con una calamita sufficientemente potente, e ci si accorge che l’oggetto è attratto dal magnete, si può essere sicuri che non si è in presenza di oro.

4. Calcola la densità dell’oro con una semplice equazione

Tra i metodi più antichi per riconoscere un oggetto d’oro c’è il cosiddetto test di densità, o prova di Archimede che si basa su alcuni calcoli che ne determinano appunto la densità.

Il test di densità è affidabile solo ed esclusivamente per oggetti solidi, mentre perde di efficacia se l’oggetto da valutare presenta pietre preziose, inserti in altri metalli o cavità.

Per valutare l’autenticità e la purezza dell’oro con il test di Archimede occorrono:

  • una bilancia di precisione
  • una provetta graduata
  • un pennarello
  • una calcolatrice

Per procedere, basta riempire la provetta con acqua e segnare il livello con un pennarello. Si immerge, dunque, l’oggetto da valutare nell’acqua e si segna la nuova posizione del liquido all’interno del contenitore.Utilizzando la scala graduata, si appunta la differenza di volume d’acqua in millimetri

La formula per calcolare la densità dell’oggetto è la seguente: ρ (densità) = m (massa) / V (volume). 

Avendo il peso esatto dell’oggetto e il volume che corrisponde alla differenza in millimetri, si può facilmente calcolare la densità dell’oro. Si tratta di oro se si ottiene un risultato pari a 19 o molto vicino a questo valore.

5. Oro sulla ceramica: striscia dorata o striscia nera?

Questa prova consente di valutare la purezza dell’oro ricorrendo a oggetti di uso comune realizzati in ceramica, ad esempio un piatto (non smaltato e non decorato) o una piastrella.

Basta strofinare l’oggetto sulla ceramica: se lascia un segno che non è il colore dell’oro, ma anzi tende al nero, allora sarà sicuramente di altro materiale.

6. Acido nitrico, gli effetti sull’oro vero

Usare l’acido nitrico per confermare l’autenticità e la purezza dell’oro è un metodo quasi infallibile. Si tratta, però, di un processo molto delicato e persino molto pericoloso: questo acido può irritare le vie respiratorie e provocare gravi ustioni alla pelle. Per il test, occorrono guanti e maschera protettiva. Si posiziona l’oggetto su un piatto di acciaio inossidabile e vi si versano sopra alcune gocce di acido nitrico. Se non si ha nessuna reazione e il metallo rimane intatto, si tratta sicuramente di oro.

Valutazione dell’oro sicura: chiedi a un esperto!

I metodi elencati sono utili ma, come ribadito più volte nei paragrafi precedenti, non sono infallibili. Troppe sono le variabili e i criteri da considerare per riconoscere l’oro vero! Solo un professionista può dire con certezza se si tratta o meno di oro puro. Quando si ha un minimo dubbio, la cosa migliore è rivolgersi a un Compro Oro, i cui specialisti hanno competenze e strumenti per valutare l’autenticità di qualsiasi oggetto.